Consiglio di Stato sezione VI, sentenza n. 2696

Malpensa – collegamento ferroviario - Valutazione di impatto ambientale – Competenza della Regione – Dimensione geografica – Rileva – Scopo dell’opera – Non rileva. Competente ad esprimere la Valutazione di Impatto Ambientale è la Regione e non lo Stato, essendo rilevante la dimensione geografica e non lo scopo dell’opera. Se è indiscutibile che il collegamento ferroviario da Malpensa alla stazione di Milano Centrale risponde ad un rilevante interesse pubblico, agli effetti della V.I.A. bisogna tenere conto delle caratteristiche intrinseche dell’intervento e della misura in cui questo incide sulle componenti del territorio. Considerando che l’opera sottoposta a V.I.A. consiste nella costruzione di un tratto ferroviario di 300 metri e che si inserisce in un tracciato già esistente, si esclude altresì che…

T.A.R. Lombardia – Milano, sez. II, sentenza n. 5513 dell’ 8/10/2004: legittimazione attiva dell’associazione ambientalista

1 Associazione ambientale - Legittimazione attiva - Eccezionale - Sussiste . 2 Valutazione d'Impatto Ambientale - Valutazione discrezionale - Potere dell'amministrazione - Sindacato del giudice amministrativo - Sottoponibilità . 3 Concessione edilizia - Mancata contestuale previsione di altre opere - Carenza progettuale - Non sussiste. 1 Sussiste la legittimazione attiva dell'associazione ambientale "Legambiente" - compresa tra le associazioni individuate nel D.M. dell'Ambiente del 20 febbraio 1987- a ricorrere in sede giurisdizionale amministrativa a tutela di interessi diffusi quando l'interesse all'ambiente assume qualificazione normativa, così come previsto dall'art 18, punto 5 della legge 8 luglio 1986 n. 349. Si tratta di legittimazione eccezionale che consente l'impugnativa di provvedimenti che, come nel caso specifico, "pur presentando aspetti urbanistici e sanitari, sono suscettibili…

T.A.R. Lombardia – Milano, sez. I, sentenza n. 3977 del 14/11/2005: Legittima la pretesa del Ministero dell’Ambiente e del Territorio di chiedere il contributo previsto dall’art. 27 della legge n. 136/1999

Opere pubbliche – Valutazione impatto ambientale. E’ legittima la pretesa del Ministero dell’Ambiente e del Territorio di chiedere ad un soggetto che ha volturato la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale presentata in relazione ad un progetto di centrale di cogenerazione il contributo previsto dall’art. 27 della legge n. 136/1999, finalizzato a coprire i costi delle verifiche tecniche, già versato dal proponente originario, nell’ipotesi in cui la decisione di mutare la localizzazione del sito sia dipesa, non dalla necessità di modifiche progettuali necessarie a rendere l’opera compatibile con le caratteristiche ambientali del sito originariamente proposto, quanto piuttosto dall’esistenza di difficoltà insuperabili di ordine tecnico ambientale che sconsigliavano di localizzare l’opera nel sito originario e che avrebbero, con ogni probabilità, determinato…

Consiglio di Stato, sezione V, sentenza n. 609 del17/02/2004: non necessita di V.I.A. un impianto per la raccolta dei rifiuti - area ecologica

Rifiuti – Area ecologica - Impianto per la raccolta dei rifiuti – Valutazione di impatto ambientale – Non necessaria. Il d.lgs. n. 22 del 1997, all’art. 6, individua le varie fasi della gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, recupero e smaltimento): le operazioni che rientrano nello smaltimento (allegato B del decreto, voci D 1-D 14) riguardano il trattamento finale o conclusivo dei rifiuti; il deposito preliminare (D 15) “si colloca prima delle operazioni di cui ai punti precedenti” e dopo la fase del trasporto; il recupero dei rifiuti (attività elencate nell’allegato C) comporta una nuova utilizzazione degli stessi, la loro rigenerazione o riciclo. L’impianto in questione - “area ecologica” - ha la funzione di raccogliere, raggruppare e separare i rifiuti conferiti…

T.A.R. Lombardia - Brescia, sentenza n. 304 dell'11/04/2005: Impianti di stoccaggio e termodistruzione di rifiuti, danno ambientale e applicabilità del principio di precauzione al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la salute pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente

Danno ambientale - Principio di precauzione - Principio generale dell'ordinamento comunitario - Portata - Impianti di stoccaggio e termodistruzioni rifiuti liquidi - Rischio di esondazione - Pericolo di disastro ecologico - valutazione prudenziale che tenda ad eliminare il rischio - Legittimità . Il principio di precauzione va definito come un principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali valori sugli interessi economici: la fissazione di un grado di rischio "tollerabile" per la società costituisce una decisione che implica un'elevata responsabilità sul piano politico, alla quale si può…

T.A.R. Lombardia - Milano, sez. II, sentenza n. 3363 del 18/07/2005: legittima l'autorizzazione alla realizzazione di un lotto di discarica controllata su un territorio già compromesso dalla presenza di industrie insalubri e attività inquinanti

Rifiuti - Approvazione progetto e autorizzazione alla realizzazione di un lotto di discarica - Legittimità. I comuni ricorrenti hanno impugnato l'autorizzazione emessa dal dirigente del settore ecologia ed energia per la realizzazione di un lotto di discarica controllata su un territorio compromesso dalla presenza di industrie insalubri e attività inquinanti, chiedendone l'annullamento. Il T.A.R. respinge il ricorso con le seguenti motivazioni. 1) Pur considerando che il paesaggio della zona risulta fortemente compromesso, la Regione ha considerato che "con il riempimento a totale chiusura della depressione il conseguente rimodellamento superficiale dell'area si possa recuperare e ripristinare almeno la componente percettiva del contesto ambientale"e che il "nuovo lotto di discarica nulla apporta in senso peggiorativo"; 2) Il d.lgs n. 36 del 2003…

T.A.R. Lombardia – Brescia, sentenza n. 985 del 14/10/2005: Rifiuti, smaltimento rifiuti da lavorazione industriale

1 Rifiuti - Smaltimento - Rifuti da lavorazioni industriali - Assimilabilità ai RSU - Condizioni - Valutazione in concreto - Cavi elettrici - Triturati e sminuzzati - Non assimilabilità 2 Processo amministrativo - rapporti con il giudicato penale - Atti ricognitivi e atti di apprezzamento - Differenze - CTU recepita nel processo penale - Non è vincolante 3 Processo amministrativo - Memoria non notificata alle controparti - Elementi nuovi - Ancorché ricollegabili ai motivi dell'atto introduttivo - inammissibilità 1 . L'assimilazione dei residui derivanti da lavorazioni industriali ai fini dello smaltimento in impianti di discarica di prima categoria (ove vengono conferiti gli R.S.U.) secondo la Del. Com. Intermin. 27/7/1984 attuativa dell'art. 4 D.P.R. 915/1982 soggiace ad una duplice condizione, essendo…

T.A.R. Emilia Romagna - Bologna, sentenza n. 325 del 15/03/2006: Attrezzatura in stato di abbandono, violazione dell'art. 14 del D.lgs 22/1997

Rifiuti – Art. 14 del D.lgs 22/1997 - Violazione – Attrezzatura in stato di abbandono - Ordinanza di rimozione - Legittimità. L’attrezzatura sistemata in un’area privata da oltre due anni, obsoleta e ridotta allo stato di abbandono, non essendo idonea ad un ulteriore uso, rientra nella nozione di rifiuto ai sensi dell’art. 14 del D.lgs n. 22 del 1997, come interpretato da D.L. n. 138 del 2002, convertito in Legge n. 178 del 2002. E’ dunque legittima l’ordinanza comunale che qualifica come rifiuto una gru edile e ne ordina la rimozione. T.A.R. Emilia Romagna – Bologna – Sez. II, sentenza n. 325 del 15.03.06.   IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER L'EMILIA-ROMAGNA SEZIONE SECONDA   FATTO e DIRITTO 1.Riferisce la società…

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