Dopo la costituzione in giudizio di Regione, Provincia e Comune di Bobbio contro al ricorso presentato dall’ing. Friburgo al Tribunale delle acque a Roma per impugnare il No dato dagli enti in Conferenza dei Servizi al progetto di costruzione di una centrale idroelettrica a San Salvatore sul Trebbia, anche Legambiente si costituisce in giudizio per contrastare il progetto anche giudizialmente, presentando un ricorso ad opponendum, rappresentata dall’avv. Umberto Fantigrossi.
"Avevamo già preannunciato che non saremmo stati con le mani in mano ad attendere che il Tribunale delle acque si pronunciasse sul ricorso, presentato da Friburgo, contro il diniego dato da tutti gli Enti al devastante ed irricevibile progetto di centralina, ed abbiamo mantenuto la promessa. Abbiamo deciso, insieme a tutte le associazioni, comitati e cittadini che da quasi due anni stanno lavorando contro questo progetto a difesa di uno dei posti simbolo del nostro Trebbia, di presentare un ricorso ad opponendum, affiancandoci, sebbene non citati in giudizio, agli Enti che in conferenza dei servizi hanno rigettato il progetto.
"Il ricorso, preparato e presentato dall’avv.Umberto Fantigrossi, è stato firmato da Legambiente Nazionale che ha la legittimazione giuridica per poterlo fare, in rappresentanza di tutte i cittadini e le realtà che si oppongono da sempre a questo progetto e che giuridicamente non possono farlo, come il comitato No Tube , dall’Osservatorio permanente della Val Trebbia, Fipsas e singoli cittadini"
"Dovevamo intervenire giudizialmente e dare voce, in questo modo, ai 7000 Piacentini che lo scorso anno hanno firmato contro al progetto, oltre che appoggiare la costituzione in giudizio di Regione, Provincia e comune di Bobbio che hanno operato in questa vicenda con grande determinazione e coerenza. Il messaggio che vogliamo dare al sig. Friburgo con il ricorso è chiaro e diretto, i Piacentini non intendono più subire passivamente progetti da energia rinnovabile di questo genere che nascondono solo intenti speculativi e che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività e lo sviluppo sostenibile. Ben altre sono le rinnovabili necessarie al territorio piacentino.
"Abbiamo deciso di proporre ricorso ad opponendum in quanto troviamo giuridicamente inaccettabile che un privato a fronte di un diniego ad un progetto, fatto assolutamente legittimo, arrivi a sconfessare una decisione assunta in modo unanime da tutti gli enti coinvolti , Comune di Bobbio, Regione, Provincia, Arpa, Soprintendenza, STB, e si arroghi il diritto di costruire un impianto nonostante la contrarietà unanime di tutti, Enti , Amministratori, Consiglieri, Cittadini, Associazioni. Di fronte al fatto che nel ricorso ancora una volta viene affermato, contro ogni buon senso e contro ogni norma che il progetto verrebbe a riqualificare un’area degradata, la stessa che da tutta Europa vengono a studiare per la sua unicità e che un consesso di studiosi sta proponendo come sito Unesco, Patrimonio dell’Umanita, occorre reagire con forza e dimostrare a questi predatori di territori che la legge e la volontà unanime dei cittadini e di tutti gli Enti vanno rispettate.
"Ci auguriamo che il 7 il Tribunale della acque rigetti il ricorso in toto; se non sarà cosi , continueremo la nostra opposizione al progetto ma fin da ora, di fronte all’opposizione di cittadini, associazioni, Regione, Provincia, Comuni, Arpa e Soprintendenza invitiamo il proponente Friburgo a lasciar perdere, la partita a Piacenza è persa in partenza."