Lotta allo smog, Fantigrossi: “Non autorizzare più alcun impianto che peggiori la qualità dell’aria”

Pubblicato: 17 Gennaio 2014

http://www.corrierepadano.it/smog-fantigrossi-politica-colpevole-basterebbe-non-autorizzare-piu-alcun-impianto-che-peggiori-la-qualita-dellaria/

Sul caso Cementirossi – l’ok della Provincia all’aumento di rifiuti speciali da bruciare -,  che tanto sta facendo discutere nelle ultime settimane, e sulla correlazione tra inquinamento atmosferico e salute,  ha espresso il suo parere anche l’avvocato Umberto Fantigrossi, di cui pubblichiamo l’ interessante intervento.

“Negli ultimi mesi dell’anno che sta per finire sono stati pubblicati quattro importanti studi scientifici che illustrano la stretta relazione tra smog e salute. Un dato che emerge con forza è che non ci sono valori soglia al di sotto dei quali non ci siano rischi per la salute e che l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di mortalità. Un’altra certezza è che tutte le iniziative di contrasto al fenomeno assunte negli ultimi anni dalle amministrazioni locali non hanno raggiunto gli obiettivi.
La politica in questo come in altri campi è al di sotto delle aspettative e delle esigenze dei cittadini e cerca solo di barcamenarsi e di non scontentare nessuno. Sconsolanti sono le dichiarazioni di Sindaci ed assessori che periodicamente ci ricordano che le condizioni meteo non sono favorevoli (e quando potranno essere i venti a pulire la valle padana?) e che loro sono più virtuosi di quelli del comune più vicino. Altrettanto censurabili sono gli organi tecnici (Arpa e ASL) che ben conoscono i dati del problema e le risultanze di quegli studi, ma sfornano pareri favorevoli ad ogni nuova fonte di emissione, trincerandosi dietro il rispetto formale dei “limiti di legge”. Ignorando che se ad una fonte di inquinamento che rispetta i limiti ne aggiungo altri dieci o venti, sempre rispettosi degli stessi limiti, non è difficile capire che lo stato di inquinamento si aggrava enormemente. Leggendo l’ultima scandalosa autorizzazione rilasciata al cementificio del Capitolo per bruciare rifiuti, tra i quali pneumatici fuori uso, si ha la netta sensazione che per i tecnici quell’impianto avrebbe potuto essere in mezzo al mare o in Piazza Cavalli (come in sostanza è) e per loro non sarebbe cambiato nulla, visto che non prendono in alcuna considerazione la situazione dell’aria nel contesto urbano e gli effetti su di essa della nuova fonte inquinante. Lo stesso è presumibile che avvenga per la nuova richiesta di Tecnoborgo di bruciare maggiori quantitativi di rifiuti speciali assimilabili, cioè di provenienza industriale, il cui costo di smaltimento, fra l’altro, dovrebbe ricadere per legge sui produttori e non sulle tariffe pagate dagli utenti. Non c’è ragione di pensare che il trattamento di favore da parte delle autorità che tale impianto ha già incassato in vari momenti della sua vita (nessuna Valutazione d’impatto ambientale al momento della realizzazione, vari incrementi di quantitativi di rifiuti bruciati giustificati da periodiche emergenze, tempi assai lunghi per l’adozione delle migliori tecnologie disponibili per il filtraggio delle emissioni) non verrà reiterato anche di fronte a questa nuova pratica.
Eppure degli amministratori che volessero davvero fare il bene dei cittadini e quindi anche di loro stessi e dei loro figli avrebbero una strada semplice ed efficace per cambiare rotta in tema di lotta allo smog: non autorizzare più alcun impianto o attività che peggiori la qualità dell’aria rispetto alle condizioni attuali”.

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