Consiglio di Stato, sezione V, sentenza n. 609 del17/02/2004: non necessita di V.I.A. un impianto per la raccolta dei rifiuti - area ecologica

Rifiuti – Area ecologica - Impianto per la raccolta dei rifiuti – Valutazione di impatto ambientale – Non necessaria. Il d.lgs. n. 22 del 1997, all’art. 6, individua le varie fasi della gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, recupero e smaltimento): le operazioni che rientrano nello smaltimento (allegato B del decreto, voci D 1-D 14) riguardano il trattamento finale o conclusivo dei rifiuti; il deposito preliminare (D 15) “si colloca prima delle operazioni di cui ai punti precedenti” e dopo la fase del trasporto; il recupero dei rifiuti (attività elencate nell’allegato C) comporta una nuova utilizzazione degli stessi, la loro rigenerazione o riciclo. L’impianto in questione - “area ecologica” - ha la funzione di raccogliere, raggruppare e separare i rifiuti conferiti…

T.A.R. Lombardia - Brescia, sentenza n. 304 dell'11/04/2005: Impianti di stoccaggio e termodistruzione di rifiuti, danno ambientale e applicabilità del principio di precauzione al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la salute pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente

Danno ambientale - Principio di precauzione - Principio generale dell'ordinamento comunitario - Portata - Impianti di stoccaggio e termodistruzioni rifiuti liquidi - Rischio di esondazione - Pericolo di disastro ecologico - valutazione prudenziale che tenda ad eliminare il rischio - Legittimità . Il principio di precauzione va definito come un principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali valori sugli interessi economici: la fissazione di un grado di rischio "tollerabile" per la società costituisce una decisione che implica un'elevata responsabilità sul piano politico, alla quale si può…

T.A.R. Lombardia - Milano, sez. II, sentenza n. 3363 del 18/07/2005: legittima l'autorizzazione alla realizzazione di un lotto di discarica controllata su un territorio già compromesso dalla presenza di industrie insalubri e attività inquinanti

Rifiuti - Approvazione progetto e autorizzazione alla realizzazione di un lotto di discarica - Legittimità. I comuni ricorrenti hanno impugnato l'autorizzazione emessa dal dirigente del settore ecologia ed energia per la realizzazione di un lotto di discarica controllata su un territorio compromesso dalla presenza di industrie insalubri e attività inquinanti, chiedendone l'annullamento. Il T.A.R. respinge il ricorso con le seguenti motivazioni. 1) Pur considerando che il paesaggio della zona risulta fortemente compromesso, la Regione ha considerato che "con il riempimento a totale chiusura della depressione il conseguente rimodellamento superficiale dell'area si possa recuperare e ripristinare almeno la componente percettiva del contesto ambientale"e che il "nuovo lotto di discarica nulla apporta in senso peggiorativo"; 2) Il d.lgs n. 36 del 2003…

T.A.R. Lombardia – Brescia, sentenza n. 985 del 14/10/2005: Rifiuti, smaltimento rifiuti da lavorazione industriale

1 Rifiuti - Smaltimento - Rifuti da lavorazioni industriali - Assimilabilità ai RSU - Condizioni - Valutazione in concreto - Cavi elettrici - Triturati e sminuzzati - Non assimilabilità 2 Processo amministrativo - rapporti con il giudicato penale - Atti ricognitivi e atti di apprezzamento - Differenze - CTU recepita nel processo penale - Non è vincolante 3 Processo amministrativo - Memoria non notificata alle controparti - Elementi nuovi - Ancorché ricollegabili ai motivi dell'atto introduttivo - inammissibilità 1 . L'assimilazione dei residui derivanti da lavorazioni industriali ai fini dello smaltimento in impianti di discarica di prima categoria (ove vengono conferiti gli R.S.U.) secondo la Del. Com. Intermin. 27/7/1984 attuativa dell'art. 4 D.P.R. 915/1982 soggiace ad una duplice condizione, essendo…

T.A.R. Emilia Romagna - Bologna, sentenza n. 325 del 15/03/2006: Attrezzatura in stato di abbandono, violazione dell'art. 14 del D.lgs 22/1997

Rifiuti – Art. 14 del D.lgs 22/1997 - Violazione – Attrezzatura in stato di abbandono - Ordinanza di rimozione - Legittimità. L’attrezzatura sistemata in un’area privata da oltre due anni, obsoleta e ridotta allo stato di abbandono, non essendo idonea ad un ulteriore uso, rientra nella nozione di rifiuto ai sensi dell’art. 14 del D.lgs n. 22 del 1997, come interpretato da D.L. n. 138 del 2002, convertito in Legge n. 178 del 2002. E’ dunque legittima l’ordinanza comunale che qualifica come rifiuto una gru edile e ne ordina la rimozione. T.A.R. Emilia Romagna – Bologna – Sez. II, sentenza n. 325 del 15.03.06.   IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER L'EMILIA-ROMAGNA SEZIONE SECONDA   FATTO e DIRITTO 1.Riferisce la società…

T.A.R. Lombardia – Milano, sez. I, sentenza n. 344 del 10/02/2005: inquinamento elettromagnetico, localizzazione dei siti di trasmissione

1. Inquinamento - Inquinamento elettromagnetico - Stazione telefonia mobile - Localizzazione - In classe 4 idrogeologica. 2. Inquinamento - Inquinamento elettromagnetico - Stazione telefonia mobile - Localizzazione - In assenza di specifica previsione urbanistica. 3. Atto amministrativo - Procedimento - Comunicazione avvio - Omissione - Esito del procedimento non modificabile con l'intervento del privato - Irrilevanza dell'omissione. 1. E' legittima, trattandosi di opera pubblica, l'installazione di un impianto radio base in area inserita in classe di fattibilità 4 - Fattibilità con gravi limitazioni, previa verifica della compatibilità degli interventi con la situazione di pericolosità esistente e nel caso in cui le opere non siano altrimenti localizzabili (nel caso di specie prima della realizzazione dell'opera era stata acquisita una specifica relazione…

Corte di Cassazione, sez. unite civili, ordinanza n. 6218 del 21 marzo 2006: inquinamento elettromagnetico, lesione del diritto alla salute rientra nella giurisdizione dell'A.G.O.

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T.A.R. Lombardia - Milano, sez. I, sentenza n. 399 del 10/02/2005: apertura di nuove cave e attività già esistenti nella zona

Autorizzazione e concessione - Cave, torbiere e miniere - Lombardia - Piano Cave della Provincia di Cremona. Per la formazione dei piani cave, le Province debbono preliminarmente tener conto elle situazioni di attività già esistenti, atteso che l'identificazione degli ambiti territoriali estrattivi deve avvenire mediante lo sfruttamento delle aree già oggetto di attività con priorità rispetto all'apertura di nuove cave. Di qui l'illegittimità delle previsioni di un piano cave che abbia disposto l'introduzione di nuovi poli estrattivi senza prima aver assunto determinazioni idonee a consentire l'esaurimento degli ambiti già previsti nei piani previgenti (con le predette sentenze il TAR, in accoglimento dei ricorsi presentati da due aziende esercenti l'attività estrattiva, ha annullato il piano cave della Provincia di Cremona). T.A.R.…

T.A.R. Lombardia – Milano, sez. I, sentenza n. 5473 dell’ 8/10/2004: bonifica di sito inquinato onere del proprietario del sito

1. Interventi di bonifica sito inquinato, art. 17, D.Lgs 22/1997 - Proprietario del sito - Responsabile dell'inquinamento - Obbligo di provvedere. 2. Interventi di bonifica sito inquinato, art. 17, D.Lgs 22/1997 - Oneri della bonifica. 1. Il proprietario del sito inquinato, ove non sia responsabile della violazione, non ha l'obbligo di provvedere direttamente alla bonifica, ma solo l'onere di farlo se intende evitare le conseguenze derivanti dai vincoli che gravano sull'area sub specie di onere reale e di privilegio speciale immobiliare. 2. In base al meccanismo previsto dall'articolo 17, D.Lgs 22/1997 gli oneri della bonifica gravano in primo luogo sul responsabile e, ove questi non provveda o non sia individuabile, sul proprietario, il quale è obbligato a tenere indenne l'Amministrazione…

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